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sabato 6 settembre 2014

Una giornata con Guglielmo Colombero scrittore ed articolista.

Costantinus la croce ed il serpente 


Eccomi qui, per questo incontro diretto con l'autore, Guglielmo Colombero che ha già all'attivo diversi romanzi di successo.
Ci ha stupito anche questa volta con una storia particolare, come tutte le sue opere, un'indagine sul mondo antico ma da angolazioni assolutamente originali.
Costantinus la Croce ed il serpente Ed. Città del Sole



Guglielmo, dove ci accompagni questa volta?

In diversi luoghi: si comincia in Siria, si continua sulle rive del Danubio, nelle brughiere britanniche e nelle foreste lungo il Reno, si conclude a Roma. Un itinerario che ripercorre le tappe dell’ascesa al potere del futuro Costantino il Grande, fondatore di Costantinopoli, la Nuova Roma. Tribuno a ventitré anni, Cesare a ventisei, Augusto d’Occidente a trentatré dopo la sconfitta e la morte del suo rivale Massenzio al Ponte Milvio.

Ponte Milvio scena di battaglia



Costantino giovane, futuro imperatore in carriera, perché proprio la sua figura?

Perché è una figura affascinante, contraddittoria, e sotto molti aspetti enigmatica. Fu sicuramente un grande politico, lungimirante e instancabile, e un valoroso militare, che si esponeva in prima persona in battaglia, ma certi suoi comportamenti spietati (nel periodo che non riguarda il mio romanzo, una volta unico imperatore, farà giustiziare il figlio Crispo e la moglie Fausta, sospettati di tradimento e di adulterio) gettano una luce fosca sul personaggio.

Sullo sfondo la lotta mortale paganesimo vs. Cristianesimo, ce ne vuoi parlare?

Il paganesimo, ormai esausto e svuotato, tenta l’ultimo colpo di coda contro una religione antagonista giovane, vitale e rigenerante. La decima persecuzione voluta da Diocleziano fu l’ultimo sussulto di una cultura ormai agonizzante, che non riusciva più a tenere unito l’impero. Costantino, con l’editto di Milano del 313, stabilisce il modernissimo principio della tolleranza religiosa, ma nello stesso tempo apre una corsia privilegiata al cristianesimo, che lui, che cristiano non è (chiederà il battesimo solo in punto di morte), vede, con lungimiranza, come nuovo fattore di coesione per l’impero romano che rischiava in quel periodo la disgregazione.


Persecuzioni 


Protagonista un ufficiale romano di nome Sebastiano, figura singolare, controversa.

Sebastiano è un uomo tormentato: cristiano ma con tendenze omosessuali. Non dimentichiamo che all’epoca la Chiesa cristiana condannava aspramente l’omosessualità, considerata retaggio del paganesimo. Inoltre, si innamora di una sacerdotessa pagana, Salmacis, che con il suo fisico androgino lo porta a superare la ripugnanza che prova per il sesso femminile. Doppia contraddizione, quindi: lui cristiano che si innamora di una pagana, e benché omosessuale si sente attratto da una donna, sia pure con tratti mascolini.

  
Una donna Salmacis, anche lei particolare, misteriosa, sfuggente che si mette e ci fa mettere in discussione su un tema scomodo, la diversità, come mai questa scelta?

Anche Salmacis ha tendenze omosessuali: i due estremi finiscono per coincidere. Pur essendo eterosessuale (considero il corpo femminile la più bella invenzione del creato) mi sono sempre schierato contro l’omofobia, che ritengo eticamente aberrante. E nel mio romanzo ho voluto mettere in risalto come due soggetti dalle tendenze sessuali quasi antitetiche possano trovare, quasi per magia, una sfera comune in cui conoscersi e amarsi.

                                           

Il bastone di Asclepio



Un racconto descritto per immagini, momenti, spaccati del quotidiano.

Sin dal mio primo romanzo, ambientato a Cartagine all’epoca delle guerre puniche, ho scelto di descrivere, senza eccedere troppo nelle minuzie ma accumulando dettagli il più possibile significativi, come i miei personaggi mangiano, bevono, si vestono, si truccano, si divertono, fanno l’amore. E anche gli affascinanti riti religiosi pagani, ricchi di coreografie assai suggestive, che il Cristianesimo, astutamente, ha ereditato e riplasmato a proprio vantaggio. Non è casuale che, in aperto contrasto con le altre due grandi religioni monoteiste, ebraismo e islam (e con lo scisma luterano), il cattolicesimo abbia sempre puntato sulla fascinazione visiva dell’arte

Busto di Costantino
  

Torniamo a Costantino abbiamo molte scene di vita quotidiana, i costumi, la cucina, i profumi.

Amici e confidenti, Costantino e Sebastiano condividono molte esperienze. Non solo la vita militare, ma anche i banchetti, le cerimonie e, secondo una mia teoria di cui non esistono prove ma solo indizi, si “sballano” con le foglie di cannabis aspirate dal braciere e con altre sostanze psicoattive come la ruta siriaca o il papavero. I romani erano famosi per la loro mentalità conviviale: stavamo ore sdraiati sul triclinio, mangiando, bevendo e conversando sui più svariati argomenti. Politica, filosofia, pettegolezzi, e, naturalmente, sesso e denaro. Nel mio romanzo i dialoghi sono spesso “conditi” con il sapore di cibi raffinati e di vini d’annata. Quanto ai profumi, le donne romane di alta condizione spendevano una fortuna per profumarsi (i migliori profumieri erano quelli egiziani, sin dai tempi dei faraoni, e quelli della Campania, Capua e dintorni): l’effluvio inebriante che sprigionava la loro pelle era una formidabile arma di seduzione. Difficile resistere!

Convivialità al tempo
                               



La sua famiglia, i rapporti fra i parenti, la competizione per la conquista del potere imperiale, anche qui un taglio ed una visione originali.

Nel romanzo Costantino subisce la perdita dolorosa di una donna che amava, madre del suo primo figlio, e poi accetta un matrimonio politico con Fausta, figlia di uno degli imperatori della tetrarchia. Opportunista e calcolatore, certo, ma anche attento alla ragion di stato: i suoi eredi devono essere legittimi. Saranno infatti proprio i figli di Fausta, giustiziata per suo ordine, a succedergli: con esiti disastrosi, purtroppo, dato che si scanneranno l’uno con l’altro. Ma questa è un’altra storia...

Infine l'amore, il filo che tiene insieme tutta la trama.
La passione è sempre presente nei tuoi romanzi ce ne vuoi parlare?

Si tratta di un aspetto fondamentale. L’Eros è l’espressione più autentica della nostra personalità: nell’amore l’animo umano si mette a nudo, e si gettano le maschere. La passione che lega Sebastiano e Salmacis è travolgente: come sempre capita nei miei romanzi, la descrivo senza veli, senza censure ipocrite. Il crudo impeto delle pulsioni carnali, però, si contempera sempre con il sentimento: il loro amore è contrastato da una volontà maligna, che infligge terribili sofferenze ad entrambi, e invece di separarli li unisce ancora di più.

Sebastiano ed i suoi conflitti interiori, come reagisce allo scontro dei due mondi a cui appartiene, quello cristiano e quello pagano?

Sebastiano vive intensamente una fase storica di trapasso, e ne è anche protagonista assieme a Costantino. Il suo amore per Salmacis rappresenta, simbolicamente, la fusione fra due culture contrapposte. Fino a realizzare un vero e proprio sincretismo. Inoltre, Sebastiano proviene da una famiglia pagana, e quindi qualche sedimento di quella cultura ancora lo conserva.


Monogramma Khristòs

                                  



Mi sembra di capire che qui il filo conduttore è la passione che lega due persone che provengono da mondi estremamente diversi in feroce lotta fra loro, il paganesimo ed il cristianesimo, diversi per entrambi i mondi ma simili nei sentimenti.

L’amore cancella qualsiasi barriera. Sebastiano rincorre Salmacis per l’intero romanzo, e lotta duramente per conquistarla. Le circostanze sono ostili, e anche i suoi doveri di militare gli impediscono di realizzare pienamente le sue aspirazioni, come pure Salmacis è legata dal giuramento di fedeltà alla dea Kubaba per sette anni. Un amore contrastato, e proprio per questo più forte che mai.


Amore e Psiche

                                                 



Costantino viene visto come una specie di catalizzatore di forze colossali, una figura imponente il cardine su cui la ruota della storia girerà cambiando il mondo per sempre, ci vuoi descrivere la sua figura dal tuo punto di vista?

Considero Costantino un titano della storia romana, uno dei migliori imperatori che abbia avuto Roma. Con luci e ombre, ovviamente. Ma quello che è riuscito a realizzare è stato immenso: ha sconfitto cinque rivali, uno dopo l’altro (Galerio, Massimiano, Massenzio, Daza, infine Licinio); riunificato l’impero e fondato una nuova capitale; riordinato le finanze e creato una nuova classe dirigente; stabilito il principio della tolleranza religiosa e proibito la crudeltà sugli schiavi, per la prima volta riconosciuti come esseri umani e non come bestie da sfruttare. L’unico errore che ha commesso è stato quello di nominare successori i tre figli avuti da Fausta, ma forse non aveva alternative.

  
Solis Invictus
                                 


Azione, passione, intrighi e colpi di scena si accavallano a ritmo vertiginoso, come dei flash ma con un filo conduttore che li tiene insieme.

Il filo conduttore è la nascita di una nuova era, che spazza via il vecchio mondo pagano ma ne conserva gli elementi positivi. Il titolo stesso del romanzo lo suggerisce: la croce cristiana e il serpente pagano (simbolo non di tentazione, ma di conoscenza). L’amore fra Sebastiano e Salmacis è emblematico a questo proposito: incarnano le due culture antagoniste che Costantino riuscirà a fondere insieme (sarà lui a presiedere il primo concilio dei vescovi cristiani a Nicea, ma Costantinopoli sarà adornata con statue di netta impronta pagana, come quella che raffigura l’imperatore con la corona di Helios-Apollo).

Conclusioni.

La fine di un'era, l'inizio di un'altra. 
Guglielmo ha avuto la straordinaria capacità di rendere odierno un mondo ormai sepolto, con un ritmo quasi televisivo, accompagna il lettore in un turbine di avvenimenti senza mai essere ripetitivo o noioso.
che dire buona lettura!

E non dimenticatevi di farmi sapere quali sono le vostre impressioni.


Guglielmo Colombero

Guglielmo Colombero nasce a Torino nel 1957, in gioventù ha diretto il cineclub Giardino d'Essai, per poi intraprendere la professione di consulente informatico.
Dal 2005 opera nel settore dell'editoria e della comunicazione come romanziere, critico letterario e cronista sportivo.

Ha pubblicato con ed.FALZEA

 Himilce la sposa di Annnibale (2007)
Tomyris la signora delle Tigri  (2009)

                                                          con Ed. CITTA' DEL SOLE

Ombre a Betlemme (2012)










giovedì 28 agosto 2014

Le obbligazioni in una conversazione mattutina





Giovedì scorso seduto in un bar sul lungomare, sorseggiavo un bel caffè, in compagnia del mio caro amico Sandro il quale, tutto intento a leggere un quotidiano, io invece osservavo la gente che lentamente si avviava alle spiagge, improvvisamente, da dietro il  giornale aperto risuona la sua voce.


“Alan ma cos’è un’obbligazione?”

giovedì 7 agosto 2014

8 SUGGERIMENTI PER NOVELLI PROMOTORI ONLINE

In una squallida giornata piovosa del lontano aprile 2010 al mio tutor venne una folgorante idea, mi disse: “vuoi aumentare la massa dei tuoi clienti? Fai le telefonate a freddo!”
Ti lascio immaginare i risultati, un ritorno misero se rapportato all'impegno, a quel punto io mi sono chiesto ma i potenziali clienti dove sono?

Risposta...Ma sul web figliolo!



Il mondo si trova proprio lì e non ti resta che andarlo a prendere, devi solo adottare prima  qualche piccolo accorgimento....

Qui di seguito ho cercato da fare una piccola lista di comportamenti generali che, secondo me, un promotore finanziario dovrebbe tenere per ottimizzare la sua web reputation, che  lo metta in condizione di aumentare la massa dei contatti e di conseguenza, si spera anche di clienti.

Non ho la pretesa di essere esaustivo, sono solo alcuni passi che ho messo insieme dalla mia personale esperienza, e dall’ esperienza di alcune eccellenze  del settore, spero ti possano essere d’aiuto se vorrai  utilizzare il web come strumento di sviluppo del tuo brand.

Vediamoli insieme.....continua a leggere

giovedì 31 luglio 2014

Conto Economico questo sconosciuto

Domenica sera a cena il mio amico Paolo mi ha chiesto “Alan ma che cosa è il conto economico?"

Confesso di essere stato colto alla sprovvista, tanto che quasi mi affogo con un boccone di pasta, li per li ho risposto in maniera generica ma questo mi ha fatto venire in mente che forse è meglio approfondire giusto per rinfrescarsi la memoria.


Il concetto base di conto economico:
Gli elementi base sono, reddito ed il patrimonio netto, dove con reddito si intende la somma delle entrate  mensili stipendio, rendite, vitalizi ecc. o anche semestrali interessi da titoli di stato o addirittura annuali come dividendi azionari ecc.
A fianco delle entrate ci metteremo le spese che divideremo in fisse e variabili, fra quelle fisse avremo:
  •              Affitto
  •         Rata mutuo
  •       Condominio
  •       Assicurazione auto
E via discorrendo mentre fra quelle variabili:
  •         Trasporti
  •          Manutenzione auto
  •          Divertimenti
  •         Spese sanitarie
Lo stato patrimoniale  si otterrà mettendo insieme le attività meno le passività della famiglia
Le attività possono essere finanziarie o reali