Costantinus la
croce ed il serpente
Eccomi qui, per questo incontro diretto con
l'autore, Guglielmo Colombero che ha
già all'attivo diversi romanzi di successo.
Ci ha stupito anche questa volta con una storia
particolare, come tutte le sue opere, un'indagine sul mondo antico ma da
angolazioni assolutamente originali.
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Costantinus la Croce ed il serpente Ed. Città del Sole |
Guglielmo,
dove ci accompagni questa volta?
In diversi luoghi: si comincia in Siria, si continua sulle rive del Danubio, nelle brughiere britanniche e
nelle foreste lungo il Reno, si conclude a Roma. Un itinerario che ripercorre
le tappe dell’ascesa al potere del futuro Costantino il Grande, fondatore di Costantinopoli, la Nuova Roma. Tribuno
a ventitré anni, Cesare a ventisei, Augusto d’Occidente a trentatré dopo la
sconfitta e la morte del suo rivale Massenzio
al Ponte Milvio.
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Ponte Milvio scena di battaglia |
Costantino
giovane, futuro imperatore in carriera, perché proprio la sua figura?
Perché è una figura affascinante, contraddittoria, e
sotto molti aspetti enigmatica. Fu sicuramente un grande politico, lungimirante e instancabile, e un valoroso militare, che si esponeva in prima
persona in battaglia, ma certi suoi comportamenti spietati (nel periodo che non
riguarda il mio romanzo, una volta unico imperatore, farà giustiziare il figlio
Crispo e la moglie Fausta, sospettati di tradimento e di adulterio) gettano una
luce fosca sul personaggio.
Sullo
sfondo la lotta mortale paganesimo vs. Cristianesimo, ce ne vuoi parlare?
Il paganesimo,
ormai esausto e svuotato, tenta l’ultimo colpo di coda contro una religione
antagonista giovane, vitale e rigenerante. La decima persecuzione voluta da Diocleziano fu l’ultimo sussulto di una
cultura ormai agonizzante, che non riusciva più a tenere unito l’impero.
Costantino, con l’editto di Milano
del 313, stabilisce il modernissimo principio della tolleranza religiosa, ma nello stesso tempo apre una corsia
privilegiata al cristianesimo, che lui, che cristiano non è (chiederà il
battesimo solo in punto di morte), vede, con lungimiranza, come nuovo fattore di coesione per l’impero romano
che rischiava in quel periodo la disgregazione.
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Persecuzioni |
Protagonista
un ufficiale romano di nome Sebastiano, figura singolare, controversa.
Sebastiano è un uomo tormentato: cristiano ma con tendenze omosessuali.
Non dimentichiamo che all’epoca la Chiesa cristiana condannava aspramente l’omosessualità, considerata retaggio
del paganesimo. Inoltre, si innamora di una sacerdotessa pagana, Salmacis, che con il suo fisico androgino lo porta a superare la
ripugnanza che prova per il sesso femminile. Doppia contraddizione, quindi: lui
cristiano che si innamora di una pagana, e benché omosessuale si sente attratto da una donna, sia pure con tratti
mascolini.
Una
donna Salmacis, anche lei particolare, misteriosa, sfuggente che si mette e ci
fa mettere in discussione su un tema scomodo, la diversità, come mai questa scelta?
Anche Salmacis ha tendenze omosessuali: i due
estremi finiscono per coincidere. Pur essendo eterosessuale (considero il corpo
femminile la più bella invenzione del creato) mi sono sempre schierato contro
l’omofobia, che ritengo eticamente aberrante. E nel mio romanzo ho voluto
mettere in risalto come due soggetti dalle tendenze sessuali quasi antitetiche
possano trovare, quasi per magia, una sfera comune in cui conoscersi e amarsi.
Il bastone di Asclepio
Un
racconto descritto per immagini, momenti, spaccati del quotidiano.
Sin dal mio primo romanzo, ambientato a Cartagine
all’epoca delle guerre puniche, ho scelto di descrivere, senza eccedere troppo
nelle minuzie ma accumulando dettagli il più possibile significativi, come i
miei personaggi mangiano, bevono, si
vestono, si truccano, si divertono, fanno l’amore. E anche gli affascinanti
riti religiosi pagani, ricchi di coreografie
assai suggestive, che il Cristianesimo,
astutamente, ha ereditato e riplasmato a proprio vantaggio. Non è casuale che,
in aperto contrasto con le altre due grandi religioni monoteiste, ebraismo e islam
(e con lo scisma luterano), il cattolicesimo abbia sempre puntato sulla fascinazione visiva dell’arte
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Busto di Costantino |
Torniamo
a Costantino abbiamo molte scene di vita quotidiana, i costumi, la cucina, i profumi.
Amici e confidenti, Costantino e Sebastiano
condividono molte esperienze. Non solo la vita militare, ma anche i banchetti, le cerimonie e, secondo una
mia teoria di cui non esistono prove ma solo indizi, si “sballano” con le
foglie di cannabis aspirate dal
braciere e con altre sostanze psicoattive come la ruta siriaca o il papavero. I
romani erano famosi per la loro mentalità
conviviale: stavamo ore sdraiati sul triclinio, mangiando, bevendo e
conversando sui più svariati argomenti. Politica, filosofia, pettegolezzi, e,
naturalmente, sesso e denaro. Nel mio romanzo i dialoghi sono spesso “conditi”
con il sapore di cibi raffinati e di
vini d’annata. Quanto ai profumi, le donne romane di alta condizione spendevano
una fortuna per profumarsi (i migliori profumieri erano quelli egiziani, sin
dai tempi dei faraoni, e quelli della Campania, Capua e dintorni): l’effluvio
inebriante che sprigionava la loro pelle era una formidabile arma di seduzione.
Difficile resistere!
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Convivialità al tempo |
La sua
famiglia, i rapporti fra i parenti, la competizione per la conquista del potere
imperiale, anche qui un taglio ed una visione originali.
Nel romanzo Costantino subisce la perdita
dolorosa di una donna che amava, madre del suo primo figlio, e poi accetta un
matrimonio politico con Fausta, figlia di uno degli imperatori della
tetrarchia. Opportunista e calcolatore, certo, ma anche attento alla ragion di
stato: i suoi eredi devono essere legittimi. Saranno infatti proprio i figli di
Fausta, giustiziata per suo ordine, a succedergli: con esiti disastrosi,
purtroppo, dato che si scanneranno l’uno con l’altro. Ma questa è un’altra
storia...
Infine
l'amore, il filo che tiene insieme tutta la trama.
La passione è sempre
presente nei tuoi romanzi ce ne vuoi parlare?
Si tratta di un aspetto fondamentale. L’Eros è
l’espressione più autentica della nostra personalità: nell’amore l’animo umano
si mette a nudo, e si gettano le maschere. La passione che lega Sebastiano e
Salmacis è travolgente: come sempre capita nei miei romanzi, la descrivo senza
veli, senza censure ipocrite. Il crudo impeto delle pulsioni carnali, però, si
contempera sempre con il sentimento: il loro amore è contrastato da una volontà
maligna, che infligge terribili sofferenze ad entrambi, e invece di separarli
li unisce ancora di più.
Sebastiano
ed i suoi conflitti interiori, come reagisce allo scontro dei due mondi a cui
appartiene, quello cristiano e quello pagano?
Sebastiano vive intensamente una fase storica di
trapasso, e ne è anche protagonista assieme a Costantino. Il suo amore per
Salmacis rappresenta, simbolicamente, la fusione fra due culture contrapposte.
Fino a realizzare un vero e proprio sincretismo. Inoltre, Sebastiano proviene
da una famiglia pagana, e quindi qualche sedimento di quella cultura ancora lo
conserva.
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Monogramma Khristòs |
Mi
sembra di capire che qui il filo conduttore è la passione che lega due persone
che provengono da mondi estremamente diversi in feroce lotta fra loro, il
paganesimo ed il cristianesimo, diversi per entrambi i mondi ma simili nei
sentimenti.
L’amore cancella qualsiasi barriera. Sebastiano
rincorre Salmacis per l’intero romanzo, e lotta duramente per conquistarla. Le
circostanze sono ostili, e anche i suoi doveri di militare gli impediscono di
realizzare pienamente le sue aspirazioni, come pure Salmacis è legata dal
giuramento di fedeltà alla dea Kubaba per sette anni. Un amore contrastato, e
proprio per questo più forte che mai.
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Amore e Psiche |
Costantino
viene visto come una specie di catalizzatore di forze colossali, una figura
imponente il cardine su cui la ruota della storia girerà cambiando il mondo per
sempre, ci vuoi descrivere la sua figura dal tuo punto di vista?
Considero Costantino un titano della storia
romana, uno dei migliori imperatori che abbia avuto Roma. Con luci e ombre,
ovviamente. Ma quello che è riuscito a realizzare è stato immenso: ha sconfitto
cinque rivali, uno dopo l’altro (Galerio, Massimiano, Massenzio, Daza, infine
Licinio); riunificato l’impero e fondato una nuova capitale; riordinato le
finanze e creato una nuova classe dirigente; stabilito il principio della
tolleranza religiosa e proibito la crudeltà sugli schiavi, per la prima volta
riconosciuti come esseri umani e non come bestie da sfruttare. L’unico errore
che ha commesso è stato quello di nominare successori i tre figli avuti da
Fausta, ma forse non aveva alternative.
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Solis Invictus |
Azione,
passione, intrighi e colpi di scena si accavallano a ritmo vertiginoso, come
dei flash ma con un filo conduttore che li tiene insieme.
Il filo conduttore è la nascita di una nuova era, che spazza via il vecchio
mondo pagano ma ne conserva gli elementi positivi. Il titolo stesso del romanzo
lo suggerisce: la croce cristiana e
il serpente pagano (simbolo non di
tentazione, ma di conoscenza). L’amore fra Sebastiano e Salmacis è emblematico
a questo proposito: incarnano le due culture antagoniste che Costantino
riuscirà a fondere insieme (sarà lui a presiedere il primo concilio dei vescovi
cristiani a Nicea, ma Costantinopoli
sarà adornata con statue di netta impronta pagana, come quella che raffigura
l’imperatore con la corona di Helios-Apollo).
Conclusioni.
La fine di un'era, l'inizio di un'altra.
Guglielmo ha avuto la straordinaria capacità di rendere odierno un mondo ormai sepolto, con un ritmo quasi televisivo, accompagna il lettore in un turbine di avvenimenti senza mai essere ripetitivo o noioso.
che dire buona lettura!
E non dimenticatevi di farmi sapere quali sono le vostre impressioni.
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Guglielmo Colombero |
Guglielmo Colombero nasce a Torino nel 1957, in gioventù ha diretto il cineclub Giardino d'Essai, per poi intraprendere la professione di consulente informatico.
Dal 2005 opera nel settore dell'editoria e della comunicazione come romanziere, critico letterario e cronista sportivo.
Ha pubblicato con ed.FALZEA
Himilce la sposa di Annnibale (2007)
Tomyris la signora delle Tigri (2009)
con Ed. CITTA' DEL SOLE
Ombre a Betlemme (2012)
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